Cari amici vicini e lontani, ben ritrovati. Dopo quasi un anno e mezzo di attesa dalla prima volta che ho sentito parlare del reboot di Superman, finalmente ieri la mia sete di “Uomo d’acciaio” è stata placata.
Prima di cominciare a parlare del film, una parentesi personale, Henry Cavil (il suddetto Superman) sappi che ti odio dal profondo del cuore. Non credo sia giusto che possa esistere al mondo un uomo che insieme possa essere bello, fisicato, e che interpreti il ruolo del supereroe per eccellenza tutto contemporaneamente. Lo trovo una cosa fastidiosamente scorretta nei confronti di chi, come me, ha solo due di queste caratteristiche, cioè essere belli e fisicati e non potrà mai interpretare Superman perché non conosce nessuno nelle alte sfere di Hollywood.
Grazie dell’attenzione amato pubblico, ora possiamo cominciare a parlare del film.
“Man of Steel” diretto da Zack Snyder (L’alba dei morti viventi, 300, Watchmen) prodotto da Christopher “ho così tanti soldi che faccio invidia a Paperon de Paperoni” Nolan (Memento, Inception, Il cavaliere Oscuro) e sceneggiato da quel genio di David S. Goyer creatore del soggetto di “Batman Begins”, ma vorrei ricordarlo soprattutto per aver scritto da sceneggiatura di “Colpi Proibiti” con il superbo Jean-Claude Van Damme.
Si parte da Krypton, la razza evoluta di Kryptoniani ha intaccato la stabilità del nucleo del pianeta consumandone tutta l’energia e condannando tutti a morte certa. Il generale Zod tenta un colpo di stato per prendere il comando e salvare solo un elite di persone da lui scelte. Non ci riesce e viene spedito nella “zona fantasma” dove avrebbe scontato la sua pena per un infinito tempo. Nel frattempo Jor-El, padre del neonato Kal-El, Superman per gli amici, salva suo figlio mettendolo in una navicella e spedendolo sulla terra insieme al codice genetico di tutti i Kryptoniani, per salvarne la razza.Il bambino viene salvato dai coniugi Kent che gli danno il nome di Clark e insieme a quello lo educano con un’elevatissima tempra morale, condannandolo a non poter mai rivelare i suoi poteri a nessuno e nel frattempo a non poterli usare per i suoi interessi. VITA DI MERDA! Dopo 33 anni dall’arrivo di Kal-El sul pianeta terra Zod si libera dalle sue catene e lo scova per prenderne il codice genetico trafugato, dando il via ad una spettacolare battaglia per l’anima di tutti i terresti, dove “L’uomo d’acciaio” si erge come paladino e salvatore spezzando il collo al generale cattivo e venendo finalmente accettato dai terrestri come un amico e non come una minaccia.
Nel frattempo si slinguazza anche Lois Lane e gli rivela la sua vera identità.
Non si può sicuramente dire che non sia stato un bel film, anzi, finalmente si vede un Superman con i problemi esistenziali di Superman, la difficoltà di imparare ad usare i suoi poteri, la ricerca del suo posto del mondo e il senso di colpa della morte del padre, sacrificatosi per non rivelare i veri poteri del figlio adottivo. In molti momenti troviamo Kal-El ad urlare come una ragazzina sopraffatto dalle proprie emozioni alla costante ricerca del proprio Io. Certo ricordiamo a tutti però di non piangere sul povero Clark, comunque è sempre un pezzo di marcantonio di 1 metro e 90, con la bellezza e le fattezze di un dio greco, diciamo che anche senza i suoi super poteri non se la sarebbe cavata male.
Fattore molto curioso sono i vari riferimenti, fatti da regista e sceneggiatore, a Superman come il Gesù cristiano. Arriva dal cielo per salvare l’umanità, dopo 33 anni si sacrifica e tutti lo accettano come proprio salvatore, va in chiesa a chiedere consiglio ad un prete per il proprio futuro, nella scena in cui viene pestato da bambino, il corpo è sistemato come fosse crocefisso. In effetti, a pensarci bene, chi ci dice che il vero Gesù non sia stato veramente un alieno con dei super poteri?
Veri punti negativi sul film a mio avviso non ce ne sono, per i nostalgici della colonna sonora di John Williams mi spiace dirvelo ma non la troverete. Si può dire forse che sia un po’ troppo lungo e che la trama, con i continui flashback, perda di continuità, ma nel complesso è un bel film, e ricordo a tutti che in questo film Superman tira pugni a destra e sinistra, ma in “Superman Returns” non ne sgancia nemmeno uno.
Cari affezionatissimi, sono proprio felice di aver visto “Man of Steel” e non vedo l’oro di vederne il seguito insieme alla “Justice Legue”, chissà se troveremo anche il nostro vecchio amico Batman Christian Bale ritiratosi a bere amari insieme ad Alfred a Firenze oppure ci sarà il nuovo Batman Joseph Gordon-Levitt al fianco di questo Superman, lo scopriremo solo nel 2015.
Per oggi è tutto appuntamento alla prossima edizione di Nerdvana.
Che la forza sia con voi.