Nel lontano 31 ottobre 2010 iniziava una Serie Tv destinata a lasciare il segno: “The Walking Dead”. Io, come molti di voi cari lettori, sono stato rapito dallo stile e dalla trama di questa serie pioniera del genere Zombie.
È finita domenica 30 marzo la quarta stagione, e per dovere di cronaca, voglio darvi qualche appunto sull’andamento sia della prima parte sia della seconda parte, a voi poi l’ardua sentenza nel criticarmi o nell’appoggiarmi.
Nella prima parte di stagione di sicuro meritevole la prima puntata, servita per capire il punto della situazione, cioè tutti i personaggi nella prigione, Rick contadino, Hershel con la gamba nuova che fa da mentore a tutti, praticamente siamo in un’isola felice.
Dalla puntata 2 alla puntata 7 ci troviamo una serie di situazioni “Ad hoc”create per allungare la serie fino al finale di metà stagione, queste situazioni vedono: il Governatore e la sua storia strappa lacrime, il suo trovarsi una nuova famiglia con un nuovo gruppo da comandare, mentre nella prigione dilaga un’infezione gravissima e con la conseguente morte di un numero imprecisato di persone.
Arriviamo alla puntata 8 dove finalmente c’è qualcosa da vedere: cioè lo scontro tra il gruppo di Rick e il nuovo gruppo del Governatore. Qui Hershel muore decapitato dal Governatore, e lo stesso muore prima colpito da Maggie poi trafitto da Michonne. Mattanza incredibile di persone, guerra senza quartiere, con carro armato annesso che, non fa molto, ma fa scena. Il gruppo di Rick ne esce comunque vincitore ma si sfalda, dividendosi in piccoli gruppi. La prigione è stata devastata e resa inabitabile.
Tutta la seconda parte di stagione è incentrata sul descrivere i vari gruppi creatisi, tempo buttato inutilmente, poiché il finale di stagione li rivuole tutti insieme ancora in uno stesso posto: Terminus. Dove tutti sono benvenuti, a patto che abbiate un po’ di “ciccia” da mettere a fuoco (Hannibal Lecter docet).
L’episodio finale ha riservato alcuni aspetti molto risolutivi, come il cambio psicologico di Rick che è stato finalmente risolto, la paura del figlio Carl di stargli vicino, la malinconia di Michonne placata dal bene voluto a Carl e Daryl il “duro” che ha finalmente capito di provare dei sentimenti verso la sua nuova famiglia. Per contro dopo avere avuto l’introduzione di Terminus, non siamo riusciti a capire cosa si celi veramente dietro a questo posto, tranne il fatto che sia abitato da cannibali e che lascino pezzi di corpi scarnificati in giro.
Come anticipato prima i gruppi si riuniscono tutti, tranne Tyreese, Karol e la figlia di Rick Judith. Malauguratamente, a turno, vengono incarcerati dagli abitanti di Terminus, dentro un vagone merci denominato “A” che è anche il titolo dell’episodio. Per concludere con durezza la stagione, gli sceneggiatori hanno voluto dare l’ultima parola proprio a Rick, rinvigorito dalla sua nuova consapevolezza di leader e “azzannatore” con la frase: “They’re screwing with the wrong people.”
In generale la stagione è stata deludente, non possiamo aspettarci sempre che i colpi di scena avvengano in soli 3 episodi su 16 trasmessi durante l’anno. Il vero dramma nel “drama”, è che questa serie non subisce nessun calo ne di popolarità ne di ascolti. Il finale ha raggiunto gli 8 punti di rating, statistica che non viene raggiunta da nessun altra serie. Con questa media di ascolti, il trend della sceneggiatura, sfortunatamente non dovrebbe cambiare mai, creando così il paradiso di qualsiasi Network televisivo, che impegna al massimo gli sceneggiatori per circa il 20% degli episodi e per il restante li usa per creare episodi riempitivi utili solo per allungare il brodo, già negli ultimi tempi poco saporito.
Il qui presente non ha mai letto i fumetti di “The Walking Dead”, ma con questo finale di stagione siamo arrivati a 51 episodi. Circa 2 anni sono passati dall’inizio temporale della storia e siamo ancora in giro a cercare di capire dove stabilizzarci, di cercare di capire come ammazzare gli Erranti, di cercare di capire chi non sta diventando matto, di cercare di capire l’origine della malattia (cosa forse risolta grazie al nuovo personaggio introdotto nelle ultime puntate). Dopo quasi 2 anni di combattimenti quotidiani e di Skill imparate con enormi sacrifici, i nostri eroi ancora non riescono a capire come fare a difendersi dagli Erranti? Per esempio basterebbe recintare il perimetro con zombie morti o zombie incatenati (Michonne docet) per avere un’area completamente nascosta a loro.
Quindi, capisco che sia un “must” guardare questa serie Tv, ma di quanta pazienza ci dobbiamo armare (ancora) prima che ci sia una svolta e si cambi un attimo direzione narrativa?
Spero proprio di non avervi annoiato con questa lunga critica a “The Walking Dead”, ma non potevo più trattenermi. Detto questo vi saluto e vi abbraccio e vi do appuntamento alla prossima.
Carlo Marchetti e “Fonte Anonima”.