Queen: una leggenda del Rock

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Chi appartiene alla mia generazione ( e apprezza la buona musica, ovviamente) non può che avere nostalgia della vera musica. Quella suonata, scritta, pensata, da ragazzetti che iniziano a strimpellare in piccoli garage, con strumenti di quarta segata e sognano di diventare la più grande rock band di tutti i tempi.

Così accade a Beatles, Rolling Stones, Clash, Queen e molti altri.

I Queen, sono stati il mio primo vero amore in ambito musicale e,  ripensandoci, forse direi l’unico.

Uno dei gruppi più imponenti dell’intera storia del rock, ma anche un facile bersaglio per la critica. Amati e odiati, i Queen hanno saputo unire il graffio del rock, all’anima dandy e glam del loro frontman dalla straordinaria voce  Freddie Mercury. Così carismatico da lasciare spesso in ombra gli altri componenti del gruppo: Brian May, Roger Taylor e John Deacon.

Queen Rock Band

Queen nei primi anni 70 – inizio della loro carriera

Molti se li ricordano per la classica “We Are the Champions” commercializzata (e pure male) negli stadi di tutto il mondo alla fine delle partite di calcio. Oppure per la ritmata “We Will Rock You” comodamente inserita nelle scalette del Dj medio, nella discoteca di paese, come ultimo pezzo forte della serata, mixato alla facilona, da far rivoltare nella tomba lo stesso Freddie.

Per pochi appassionati, forse rimane nel cuore più di tutte “Bohemian Rhapsody”.

Apparentemente una ballata, che parte in sordina e sfocia in un vero capolavoro. Una sovrascrittura di voci, un’opera corale, alternata ad assoli di chitarra e puro rock. Ma rock quello vero.

Un vero dramma da trasmettere in radio, a causa della durata di quasi 6 minuti, un tempo improponibile per un singolo rock dell’epoca. La svolta si ha quando un  Dj amico di Mercury, inizia a trasmetterlo di continuo, arrivando anche a toccare le quattordici volte in un giorno. Il successo è tale da far vincere il disco di platino al singolo, che rimane per nove settimane al primo posto nelle classifiche inglesi.

Merita due parole anche Il video,  tra i primi a scopo promozionale nella storia, che si apre con i nostri quattro ometti nell’ombra, con la luce puntata sui loro volti. Da quel momento in poi, è diventata prassi normale per le case discografiche produrre video musicali per promuovere le canzoni dei loro artisti.

Nonostante io sia assolutamente di parte, come avrete capito, credo che i Queen abbiano influenzato molti altri gruppi rock delle generazioni successive. Testi attuali, melodie orecchiabili, grande contatto con il pubblico e soprattutto enormi, straordinari concerti, tanto da farli diventare una delle migliori live-band esistite fino ad oggi. Ricordiamo il concerto di Wembley, a Londra, il 12 Luglio 1986. (72.000 persone)

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Freddie Mercury durante il concerto allo stadio di Wembley ‘86

Al giorno d’oggi, sembra un miracolo trovare amanti di questo tipo di musica, che non abbiano l’età media di 50 anni. Sono convinta che le millemila ragazzine completamente invasate di boy band come One Direction e 5 Seconds of Summer inorridirebbero nel sentire gli acuti memorabili di Mercury, mentre canta Oh Mama mia Mama mia Galileo Figaro. Beata ignoranza !

 

Sonia Bandera

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