The End of the F***ing World

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The end of the f***ing world è la prima novità proposta per il 2018 da Netflix, si tratta di un teendrama, decisamente meglio riuscito di “13 reasons why”, che prova a descriverci cosa accadrebbe se due bizzarri adolescenti intraprendessero un viaggio per fuggire dalle loro vite che gli stanno troppo strette.

James è un sospetto sociopatico alla ricerca di una vittima che sostituisca gli assassinii di piccoli animali, mentre Alyssa è un’irriverente, lunatica ed arrabbiata con il mondo giovane rinchiusa in una famiglia poco convenzionale. I due rappresentano l’uno per l’altro molte cose, Alyssa è per James target designato, amica, amante (?!), ancora. James è per Alyssa un escamotage, una via di fuga, un’alternativa, un amico, una soluzione. Entrambi alla ricerca di un modo per potersi rivoltare ad un mondo che non li comprende decidono di improvvisare una fuga insieme, senza piani, senza destinazioni, senza soldi né idee, ma con l’unico scopo di ribellarsi ad una società opprimente.

Una grande metafora di quello che, in un modo o nell’altro, proviamo tutti negli anni adolescenziali. Impulsivamente i due fuggono iniziando un viaggio che li condurrà ad affrontare i loro demoni, ad evolversi con e per l’altro, a maturare, perché in fondo l’età adulta non è poi così lontana, ma anzi fa percepire il suo inarrestabile incedere.
L’intero viaggio risulta essere devoto agli eccessi così come lo sono i suoi protagonisti, i difetti più comuni nei rapporti genitoriali vengono esasperati, resi iperboli di loro stessi, i due giovani si abbandonano a furti, violenze ed effrazioni per riuscire ad ottenere un senso di appartenenza in un mondo che pare da sempre avergli voltato le spalle.
The end of the f***ing world non voleva essere un prodotto di serie A, ma, ironia della sorte, nonostante sia passato molto più in sordina rispetto ad altri prodotti Netflix, risulta essere un gioiellino della compagnia americana, che può essere visto tutto d’un fiato e che sarebbe meglio se rimanesse così: un unicum. Un viaggio di 8 episodi con due personaggi che riescono fin da subito a trascinarti nel loro mondo, nel loro malsano modo di vedere la società con gli occhi ancora lattiginosi di chi sta tentando di delineare il proprio io tra le rigide strutture di una comunità, con lo sguardo di chi pensa di essere stato scartato ancor prima di nascere, non capendo che se non vi fossero differenze, non esisterebbe una collettività, se non vi fossero regole, non le si potrebbero infrangere.
The end of the f***ing world è la fuga che Netflix concede a noi troppo cresciuti, troppo pigri o privi di iniziativa per farne una effettiva. È una serie leggera senza pretese, un teen drama rivolto stranamente a tutti, un road movie in episodi guidato da personaggi assurdi come le fisionomie scelte per rappresentarli.

Camilla.

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