DEADPOOL 2 LA RECENSIONE

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Siete mai andati al cinema trovandovi accanto una che rideva così rumorosamente e così a lungo da far nascere in voi istinti omicidi a lungo sopiti? Ecco, alla visione di Deadpool 2 quella persona ero io.

Nel 2016 avevamo lasciato il nostro amico con la tutina di spandex rossa con un incasso di ben 780 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 60, il primo R rating nella storia dei cinecomics mainstream (vietato l’ingresso ai minori non accompagnati), che ha dato inizio a una vera rivoluzione per la Marvel da allora disposta a servire anche un pubblico più adulto. Un pericoloso mix tra parolacce, violenza brutale e unicorni rosa. Vi posso assicurare che in questo secondo capitolo avrete tutto questo elevato all’ennesima potenza, ben shakerato con dosi abbondanti di cocaina, pubertà adolescenziale, genuino amore famigliare e biro appiccicose.

Doveste esservi perso il primo vi lascio qui la possibilità di recuperarlo in Blu ray e DVD.

Originariamente Deadpool 2 doveva essere diretto da Tim Miller, già regista del primo capitolo, ma per contrasti creativi con il protagonista, co-produttore e co-sceneggiatore Ryan Reynolds si è deciso di passare la palla a David Leitch (già regista degli adrenalinici John Wick e Atomica Bionda); scelta assolutamente felice perché grazie alle sua esperienza nei film d’azione ha saputo rendere anche le scene più concitate visivamente lisce e godibili.

Passiamo al vero nocciolo della questione: la trama. Potrei dirvene di cotte e di crude su questa pellicola, colpi di scena e camei incredibili ma no, non lo farò, in accordo con la dispotica redazione farò il bravo e vi scriverò solo il necessario senza spoiler (sto proprio diventando vecchio):

Wade Wilson aka Deadpool usa il “massimo sforzo” per salvare un ragazzino di nome Russel dalle grinfie di Cable (interpretato da un ottimo Josh Brolin). Per farlo chiederà aiuto a vecchie conoscenze come Colosso e Testata Mutante Negasonica e a un nuovo gruppo di Supereroi formato proprio per l’occasione chiamato X-Force (se il nome vi ricorda qualcosa, si avete proprio ragione). Tra l’abbattimento della quarta parete, pezzi di corpi maciullati che volano un po’ ovunque e tempi comici talmente perfetti da rendere lo spettatore un ragazzino sognante, i 120 minuti di film passeranno veloci, forse troppo, lasciandovi felici ma con una bella sindrome da abbandono da curare.

Come in ogni film Marvel che si rispetti vi posso anticipare che ci sono ben 2 scene post-credit e secondo Joe Quesada, capo supremo Marvel per ben 10 anni, sono le migliori mai viste, quindi mettetevi comodi e godetevi lo spettacolo.

Carlo Marchetti

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